20 aprile 2012

E-Carver


 L'E-Carver è un concept che ho disegnato un paio d'anni fa e che ancora oggi suscita discussioni e pareri discordanti, per questo motivo ho deciso di scrivere come è nato questo concept e cosa ha fatto si che si "concretizzasse" in questo modo.
 Il primo input per la definizione della e-Carver è stato ovviamente il fatto che fosse mossa da un motore elettrico, in seconda battuta essendo stata pensata per essere prodotta nei prossimi 5-10 anni ho ipotizzato un'evoluzione della tecnologia motore/batterie di tipo esponenziale. Da qui le batterie al Magnesio (sono in atto degli studio su questo elemento al posto del Litio) ed il motore ultraleggero che permetterebbe quindi il montaggio sul mozzo senza interferire troppo sul peso delle ruote. Basti pensare a quanto pesava un cerchio di una moto 10 anni fa rispetto ad uno di oggi...
 Partendo da queste premesse ho voluto estremizzare la sensazione di velocità anzichè la misurazione di questa, per questo motivo la moto non presenta cupolini o carenature e la posizione di guida è bassa da terra ed il più orizzontale possibile. Se a queste due condizioni si aggiunge la quasi assenza di rumore la sensazione di "andar forte" è pressochè garantita.
 Dal punto di vista della ciclistica ho voluto estremizzare le dimensioni delle ruote, la posteriore è molto grande, sia per trovare posto al motore montato direttamente sul mozzo, sia per poter scaricare a terra la grande quantità di coppia a 0 giri/minuto che il motore elettrico permette di avere. All'anteriore invece una forcella molto in piedi abbinata ad un cerchio di piccole dimensioni contribuisce ad "innervosire" la moto andando ad aumentare le sensazioni che questa può trasmettere.
 Chiaramente tutto il progetto è stato sviluppato con lo scopo di percorrere strade nuove ed azzardate, con tutti i rischi che questo comporta, compresa l'inguidabilità della moto stessa.


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