29 aprile 2011

BMW R1 Desmo Prototipo


 Nel 1992 BMW segretamente ha testato un prototipo con motore boxer raffreddato ad acqua con la testa Desmo per l'ingresso nel Campionato Mondiale Superbike, per poi abbandonare presto il progetto. Alan Cathcart ha guidato questo prototipo è stato l'unico giornalista a poterlo fare.
 
  BMW a quel tempo doveva ancora lanciare la R 1100, il primo modello con il nuovo motore boxer a iniezione. In parallelo con questo bicilindrico raffreddato ad aria con albero a camme in testa, quattro valvole per cilindro e trasmissione a cinque marce. In parallelo Dr. Burkhard Goeschel, capo del dipartimento dello sviluppo, ed i suoi tecnici un svilupparono un secondo modello, questa volta con 996 Cm3 (98 x 66 mm ), valvole DOHC, raffreddamento ad acqua e cambio a sei marce estraibile con chiare aspirazioni Superbike. Obiettivo: competere contro le Ducati V2. Volevano rimodernare l'immagine del marchio in chiave sportiva, così come fece la divisione auto di BMW con la conquista del titolo in F1.
 
 Per ottenere una moto sportiva le teste del boxer sono state montate in alto, andando ad invertire la posizione dell’avviamento e della scatola del cambio montate sotto. Per fare spazio per i piedi del guidatore dietro i cilindri, le teste dei cilindri sono ruotate di 90 gradi. Il collettore di aspirazione con l'iniettore e 54 mm e sensore di posizione della valvola a farfalla, ora si trova sulla parte superiore del cilindro. Le condotte passano lateralmente da entrambi i lati della scatola filtro.
 
  Lo specialista della testa del cilindro nel team, George Emmer Berger, ha studiato la Ducati con molta attenzione e ha sviluppato una testa DOHC molto compatta, con valvole a comando positivo, con un angolo molto stretto valvola complessivo di quasi 20 gradi e una trasmissione a catena in due parti per gli alberi a camme.  La diagonale del telaio in alluminio della Nico Bakker nel 1991, ha permesso lo sviluppo della sospensione Telelever poi montata sulle R-1100. La moto è equipaggiata con freni Brembo, cerchi Marvic e componenti delle sospensioni completamente regolabili WP. Il peso a secco si è cosí fermato a 160 kg, un buon risultato se si considera la trasmissione ad albero.

 "Per realizzare un passo corto (per una BMW) di 1465 mm, abbiamo accorciato la trasmissione finale del braccio oscillante della R-1100", ricorda Nico. "Tuttavia, abbiamo raggiunto una distribuzione del peso vuoto di 50 a 50 tra anteriore e posteriore, posizionando il motore molto in avanti. Questo è stato possibile solo grazie al sistema Telelever che compensa il “tuffo” in avanti in frenata.
 

 Nel 1992 il tester della BMW Herbert Enzinger completata con la R1 sulla pista di Rijeka, lontano dal pubblico, diverse sessioni di test. "Abbiamo fatto buoni progressi", afferma Herbert, "due problemi non siamo riusciti a risolvere: in primo é l'aerodinamica. A causa del motore boxer di grandi dimensioni si è dimostrata significativamente peggiore della Ducati andando a sacrificare la velocità massima. In secondo luogo, non avevamo abbastanza potenza per compensare lo svantaggio aerodinamico. Abbiamo iniziato con 132 cv nel corso della prima prova e siamo arrivati fino a 140 a 11.000 giri / min. Avremmo avuto bisogno di altri 15-20 cavalli, ma non c’é modo di farli con le caratteristiche di affidabilitá utili. Il progetto BMW era nato per vincere non per accontentarsi di partecipare, cosí la gestione lo ha sepolto al termine del progetto. L'unica R1 completa è a Monaco di Baviera nel seminterrato".

Prima dell’abbandono finale al servizio effettivo sarà questo ultimo test drive a rispondere alle domande dei fan BMW: la R1 in realtà è stata abbandonata troppo presto? La BMW R1 Desmo sarebbe stata competitiva?

Sulle piste di una base aerea nei pressi di Monaco, gli uomini BMW hanno allestito una pista improvvisata per la prova della sensazionale Desmo Boxer BMW, chiamata con il nome più tardi usato da Yamaha “R1”. Naturalmente, sotto la massima segretezza. Proprio come 15 anni fa? Nata come “Desmo R1” in segreto, morí dopo una sola estate.

Alan Cathcart racconta: Dal minimo relativamente elevato di 1500 giri / min con il rombo tipico da boxer bicilindrico, suona come un propulsore da combattimento aereo a bassa quota, fino a 8000 giri / min, nessuna vibrazione, grazie alla perfetta equilibratura del Boxer. Il twin é potente, sale di giri rapidamente e funziona bene per ora. Quando poi si sale fino a 10.500 min, le vibrazioni sono intense e si fanno sentire. "Quella era la vera ragione per cui hanno seppellito il progetto", ha dichiarato Nico Bakker. "Avevamo bisogno di avere molta potenza, ma ad alta velocità le vibrazioni erano così forti che non sarebbero state sopportabili a lungo. Avevamo anche paura che si crepasse il telaio, anche se non e mai successo”.

21 aprile 2011

DUZI 784 TL 1000 - Una Café Racer dei giorni nostri!





 Il progetto non é recentissimo, iniziato nel 2007 dal proprietario di una Ducati 748 che molto probabilmente ha finito i suoi giorni sbiellata o fusa...una persona normale avrebbe cercato una buona officina o alla peggio un motore 748(o anche 916 nel migliore dei casi) per riportare in vita la moto. "Mr Moriwaki" cosí si firma sul blog, non é certo un motociclista qualunque ed ha pensato bene di piazzare un motore Suzuki TL 1000 al posto del defunto 748. Il risultato é sorprendente, di solito questo tipo di operazioni portano a delle brutture sile Frankenstein, ma in questo caso particolare non é cosí. Una attento riposizionamento di tutti i componenti necessari ed una bella messa a punto hanno fatto si che la moto risultasse anche bella da vedersi. La scelta dei componenti decisamente racing e la livrea Suzuki '70 fanno di questa special davvero un bell'esempio...spero solo che il parafango rosso non sia definitivo!!
 Le foto con il nonno del felice possessore del mezzo le trovo fantastiche!!!

http://forum.oldskoolsuzuki.info






20 aprile 2011

Volta EV.1



  New entry nel panorama delle moto elettriche...pare proprio che dovremo abituarci a questo tipo di motorizzazione!
Questo nuovo progetto nasce in Spagna e vede la collaborazione dei ragazzi dello IED di Barcellona e dello studio "Anima" che ne ha curato lo sviluppo. Dal punto di vista del design la moto sembra curata, purtroppo non é stata pubblicata nessuna immagine della vista frontale. (Probabilmente in attesa di essere definita).
 Personalmente non amo queste forme "futuristiche" perché temo invecchieranno in fretta ma in ogni caso é un esempio di moto "vera" motorizzata elettrica.





 Tratto da motociclismo.it:

Barcellona (SPAGNA) – È nata la Volta Motorbikes, un’azienda attiva nel segmento delle moto elettriche. L’ha fondata l’ingegner Marc Barceló che ha presentato la EV.1 il suo primo prototipo di due ruote motorizzata alimentata a batterie, lo scorso 13 aprile, in occasione della conferenza Forum EV Battery, che si è tenuta a Barcellona. Volta Motorbikes punta sulla mobilità urbana ecosostenibile. Per questo si è posta l’obiettivo di sviluppare moto sportive e innovative, destinate all’utilizzo in città. L’azienda punta anche sul design innovativo, che in effetti è molto differente da quelli visti sino ad oggi e ad una prima occhiata è molto piacevole. Sicuramente è d’impatto: sono originali le linee dei fianchetti e la carenatura inferiore che prosegue integrandosi nel forcellone. L’unico appunto che viene naturale fare è sul peso: siccome non è dichiarato, a giudicare dalle linee massicce potrebbe essere elevato. La carenatura comprende un vano portacasco.

La batteria si ricarica in due ore, con una comune presa domestica da 220 volt. Il costo dichiarato da costruttore, per un ciclo di carica è di 40 centesimi di euro. In Spagna esistono già delle colonnine pubbliche per la ricarica dei veicoli elettrici. In Italia, l’Enel ci sta lavorando attraverso diversi progetti. Lo diciamo per completezza, anche se per il momento non vi è il benché minimo accenno alla volontà della Volta Motorbikes di esportare la EV.1 nel nostro Paese.

Il motore sarà prodotto in due versioni: una con potenza limitata a 11,04 kW (15 CV) destinato ai neopatentati, l’altra con potenza massima dichiarata di 27,97 kW (38 CV). La trasmissione è a catena. Il monoammortizzatore è ad attacco centrale.
 
http://www.volta-motorbikes.com/


Sarà presentata ufficialmente alla fine di quest’anno, quando inizierà la produzione. Lo stile è stato curato dall’Istituto Europeo di Design di Barcellona (http://www.iedbarcelona.es/) e lo sviluppo tecnico del progetto da Ànima (http://www.anima.es/), una società di Barcellona.

19 aprile 2011

Sexy Vintage

C'era una volta un mondo dove le modelle facevano le modelle, senza tanta ipocrisia. C'era forse piú malizia e un pó meno volgaritá. Alcune eccezioni recenti esistono, come il servizio di GQ con una Ilary Blasi veramente ben fatto o lo scatto di J-Lo sul vespino (Jennifer Lopez, non Jorge Lorenzo!).






14 aprile 2011

La mia prima moto "VERA" - XJ 750 '84

Luca Bar sulla XJ 750 '84

In questi giorni mi é capitato di sfogliare l'album delle foto ed ho ritrovato queste foto della mia prima moto "vera", dopo il 125 per intenderci.
 Comprata usata a 21 anni per 1'500'000 Lire da privato. Una Yamaha XJ 750 riverniciata tinta unita Blu Fiat. Il precedente proprietario si era premurato di realizzare al tornio i contrappesi del manubrio, di lucidare i carter del motore e le piastre delle pedane oltre a sostituire la viteria del motore con dei bulloni inox con testa a brugola la posto delle esagonali originariamente montate da Yamaha.
  Io mi ero occupato dell'assetto, aumentando il precarico della forcella con degli spessori artigianali e sfilando di qualche millimetro gli stelli dalle piastre. Al posteriore avevo sostituito gli ammortizzatori con due unitá leggermente piú lunghe con precarico regolabile, sostituite poi le gomme con delle "spotivissime" Michelin Macadam!
 Inutile dire che tra peso, ciclistica e cardano non si puó certo pensare ad una guida fulminea, ma vi posso assicurare che le gommine strette aiutavano a renderla piú svelta  e piú di una persona con cui sono stato in giro si é stupita delle prestazioni di questa moto.



5 aprile 2011

Honda CBF 1000 - Upgrade


  Il primo Aprile é apparsa la notizia su motorbox.com che la Honda starebbe aggiornando la sua 1000 sport tourer. Attingendo a mani basse dalla cugina CB1000R (Anche conosciuta come Hornet 1000). "Rubando" forcella, forcellone monobraccio ed impianto di scarico completo si rinvigorirebbe l'estetica di una moto priva di difetti, ma purtroppo anche un pó povera di carattere. Come si é capito quasi subito purtroppo si é trattato di una speculazione che abbiamo architettato io e Stefano Cordara per dare un pó di brio alla giornata, nota per gli scherzi.
 In realtá il lavoro é stato un pochino piú articolato di quanto detto, sono anche intervenuto sulle forme del serbatoio che riprende le forme della R sulle proporzioni della F, oltre ad aver riposizionato un pó poú in alto l'intero codone andando a bilanciare l'immagine globale.


http://www.motorbox.com