22 febbraio 2012

PENSIERI PERICOLOSI Sul futuro della moto

di Paul Crowe - "The Kneeslider" 20-02-2012 (Libera traduzione)

Come possiamo avvicinare i giovani di oggi alla moto? L'economia ha un ruolo, senza dubbio, ma c'è qualcos'altro che manca, ... è l'emozione, quella sensazione di essere all’apice di una tecnologia in cui grandi cose stanno accadendo.

  Sono stato affascinato dalla tecnologia tutta la mia vita, non solo dai motori e le macchine, ma, con il passare degli anni anche dall’elettronica e dai computer. Mi chiedo spesso però, se i computer fossero stati disponibili durante gli anni della mia formazione, come lo sono ora ad ogni bambino, quale tecnologia avrebbe vinto il “concorso” per la mia attenzione?(...)

Che cosa vuole un giovane ragazzo oggi? Una ragazza, un Xbox ed un iPhone. Beh, alcune cose non cambiano mai, ma le motociclette? Si contendono l'attenzione con una marea schiacciante di scelte, la moto non mi sembra sia più necessaria o intrigante come una volta e combinato con la recessione, un'intera generazione sta saltando gli anni dell’acquisto della loro prima moto, senza ne imparare a guidarla ne volerlo fare. L'aumento dell'età media del pilota non è solo un problema per Harley, come molti sostengono spesso, la contrazione alla partecipazione alle gare e manifestazioni di settore, potrebbe invece essere un segnale di un cambiamento demografico e tecnologico. I giovani non si affollano sui circuiti, non cercano di emulare i corridori dai grandi nomi (...). Fissando gli schermi dei loro cellulari, mandano sms e chiacchierano,(...) vagano con gli amici, con aria annoiata.

 E’ un pò che pensavo a questo argomento, da quando è apparso un articolo qualche mese fa che ha affrontato lo stesso problema, adottando una visione piuttosto pessimistica delle cose, chiedendo: "è finita l'era del Motociclismo?" L'autore sembra pensare di sì, ma io non sono un ragazzo pessimista, e stranamente, le stesse cose che contribuiscono alla mancanza di interesse per la moto tra i giovani potrebbero dare nuova linfa al settore, ma può richiedere un nuovo modo di pensare.

  Gli attuali motociclisti possono sapere quello che vogliono e volerne sempre di più, anche se c'è n’è già più che a sufficienza per soddisfarli per gli anni a venire, ma se avete intenzione di attirare i 18enni, l’eccitazione fisica che la moto può offrire non è sufficiente, è necessario mettere sul piatto l’high-tech. L'aspetto delle “app” per smartphone progettate specificamente per le moto potrebbe essere un piccolo passo, ma forse la moto elettrica ne è un altro.
 Non importa se i figli del baby boom le vogliomo, queste offrono la possibilità di essere “smanettate” e “craccate” per ottenere maggiori prestazioni tutto controllando un computer. L'annuncio della scorsa settimana che la Honda sta entrando nelle corse per moto elettriche, attraverso la messa a punto della Mugen, potrebbe fare da trampolino in questa direzione, attirando appassionati più giovani di quelli di Superbike o MotoGP.

  Il punto è che chiunque abbia intenzione di rimanere a lungo termine in affari sul mercato della moto, anche dopo che tutta la nostra generazione avrà staccato l’ultimo assegno, è costretta a trovare qualcosa per attirare i più giovani. Serve qualcosa che agganci la moto alla rapida evoluzione tecnologica che ha già il loro interesse. Non si possono ignorare i mercati che già si hanno, ma i giovani non rispondono agli stessi segnali che hanno portato molti di noi in concessionaria anni fa.

 Non so esattamente dove questo porterà o chi lo farà meglio, ma la direzione che si prospetta è quella di pensare “fuori dalla scatola”. Se si sente qualsiasi azienda dire che: lo stiamo facendo in questo modo perché abbiamo sempre fatto così, non è un buon segno. Forse la cosa migliore è porsi la domanda, “cosa possiamo fare”, individualmente, o che cosa può fare l'industria motociclistica per portare nuovi giovani nel motociclismo?

4 commenti:

  1. Secondo me non è vero niente, nel senso che la situazione è esattamente la stessa della nostra generazione.
    Mi spiego: il mondo "moto" e quello "non moto" sono troppo differenti, e lo erano anche quando eravamo ragazzetti noi.
    C'era chi smanettava con il ciao e chi si gasava con l'amiga, adesso c'è chi smonta la sua Rs4 250 (e magari rimappa la centralina, qui si ch i due mondi si potrebbero mischiare) e chi si diverte a jailbreackkare l'iphone.

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  2. Evidentemente oggi sono molti più quelli che "jailbreackkano" (non so nemmeno che voglia dire) l'IPhone, visto che le vendite delle moto sono in calo (in doppia cifra) da 5 qanni!

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  3. Bhe, non credi che la colpa sia in parte della "crisi"?

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  4. Sicuramente! Il discorso è capire se ci fossero più soldi: finirebbero in ulteriori I-qualcosa o verrebbero prese in considerazione le motociclette? In ogni caso era uno spunto di riflessione che mi sono sentito in dovere di tradurre.

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