Ci sono motociclette destinate a rimanere vestite per sempre, quelle che nude le si vede solo nell'intimità del garage o sotto i ferri del meccanico. Spesso hanno vestiti attillati che ne valorizzano le forme e ne nascondono le "magagne" e stanno bene così.
Altre invece non hanno nulla da nascondere e prive di vergogna si presentano orgogliose delle loro fattezze tecniche. Ducati in questo campo ha fatto scuola per anni, Triumph ha basato la sua rinascita su questa filosofia e adesso anche BMW ha deciso di seguire questo andamento e di spogliare la sua creatura più potente e raffinata. Nasce così la S1000RS, che ho immaginato così per gli amici di infomotori.com di cui roprendo l'articolo:
Trattandosi di un 1000 cc da 190 CV, Luca Bar ha pensato di lasciare il cupolino solidale al telaio come sulla Tuono V4 per la portanza aerodinamicao. Per lo stesso motivo l'inclinazione della forcella e di conseguenza l'avancorsa sono leggermente aumentati per gestire meglio il peso del pilota più arretrato.
Oltre al manubrio alto ed al motore in bella vista la moto uscirebbe con maggiori attenzioni per il passeggero, le maniglie, la sella più generosa e pedane più lontane. La marmitta più tradizionale riprende quella della serie K ed oltre a contenere i costi permette di migliorare il comfort dissipando calore e rumore alle spalle degli occupanti. Per il resto rimane tutto quanto c'è di buono sulla RR."
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