Era il febbraio del 2009 quando si iniziava a parlare della possibilità che Ducati facesse una "power cruiser" per il mercato americano e non solo. Per infomotori avevo realizzato questo bozzetto/provocazione.
Poi è arrivata la Diavel...
Via: infomotori.com
Poi è arrivata la Diavel...
Via: infomotori.com
Ducati D66 è il nome che lo stesso designer,
Luca Bar, ha scelto per la sua opera, realizzata per Infomotori. Ce ne
rendiamo conto, è una provocazione; ma sembra sempre più plausibile che
Ducati voglia percorrere anche questo segmento considerato che
all'azienda - seppur sempre con connotazioni sportive - mancano ben
pochi modelli per avere una gamma completa. Di certo servirebbe una
tourer veloce - com'erano quelle della poco fortunata serie ST - ma
anche una custom aggressiva e potente con un posteriore da 240 pollici e
il chiaro obiettivo di sconfinare nel territorio dove Harley Davidson
regna incontrastata. Una anti-V Rod, insomma, di cui questa D-66 riprende le quote ciclistiche.
Motore 1098 che attualmente equipaggia la Ducati Streetfighter ma rivisto per fornire una coppia da camion, sebbene il bicilindrico di Borgo Panigale ne sia già ben fornito. Ma d'altra parte, a questa custom non servirebbe un tiro agli alti regimi ma piuttosto la capacità di trascinare fuori dalle curve la sua mole e l'importante passo, riprendendo con regolarità fin da 1.000 giri, qualità che alle americane della serie VRSC non manca.
Destinatario di questo modello sarebbe solo il mercato americano dove i "ruotoni" al posteriore impazzano anche fra le supersportive - vedi le tante Hayabusa modificate in questo modo - e soprattutto è la patria natale del segmento custom. Infine, questione determinante, Ducati è un marchio che negli States non manca mai di fare numeri e di infiammare gli appassionati. E' perciò che vi proponiamo anche una livrea "Tricolore" ritenendo che - dopo il classico Rosso Ducati - sarebbe l'allestimento più scelto visto il forte interesse per il made in Italy nel mondo.
Motore 1098 che attualmente equipaggia la Ducati Streetfighter ma rivisto per fornire una coppia da camion, sebbene il bicilindrico di Borgo Panigale ne sia già ben fornito. Ma d'altra parte, a questa custom non servirebbe un tiro agli alti regimi ma piuttosto la capacità di trascinare fuori dalle curve la sua mole e l'importante passo, riprendendo con regolarità fin da 1.000 giri, qualità che alle americane della serie VRSC non manca.
Destinatario di questo modello sarebbe solo il mercato americano dove i "ruotoni" al posteriore impazzano anche fra le supersportive - vedi le tante Hayabusa modificate in questo modo - e soprattutto è la patria natale del segmento custom. Infine, questione determinante, Ducati è un marchio che negli States non manca mai di fare numeri e di infiammare gli appassionati. E' perciò che vi proponiamo anche una livrea "Tricolore" ritenendo che - dopo il classico Rosso Ducati - sarebbe l'allestimento più scelto visto il forte interesse per il made in Italy nel mondo.
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